Uno schiaffo da oscar

Uno schiaffo da oscar

Quest’anno la notte degli Oscar, è rimasta per molti giorno nei notiziari e sui giornali e non per l’assegnazione della prestigiosa statuetta.

Uno schiaffo da oscar

Quest’anno la notte degli Oscar, è rimasta per molti giorno nei notiziari e sui giornali e non per l’assegnazione della prestigiosa statuetta.

Uno schiaffo da oscar

Quest’anno la notte degli Oscar, è rimasta per molti giorno nei notiziari e sui giornali e non per l’assegnazione della prestigiosa statuetta.

Uno schiaffo. Si. Anzi. Lo schiaffo che Will Smith ha dato al conduttore della serata Chris Rock.

Tutto questo potrebbe essere archiviato come uno dei tanti messaggi che vengono catalogati nel “Politically Incorrect”, ma noi vogliamo andare oltre e cercare di entrare dentro la notizia.

Ebbene. La moglie di Will Smith, è la nota Jada Pinkett che da qualche anno combatte un problema estetico, la alopecia.

Ciò non toglie certo fascino alla bellissima Jada ma la rende oggetto di poter essere schernita da battutine e sorrisetti.

Una pratica odiosa verso chiunque, donna o uomo che sia, ed indubbiamente tra le tante disgrazie che si possono avere la alopecia non è certamente la più grave. Ma non è questo il punto.

Perché la battuta di Chris Rock ci ha disturbato?

Primo perché in mondovisione si è mostrato il lato più meschino di una violenza silente, fatta di parole, battute, sorrisetti.

E poi perché ci ha richiamato ad una violenza di cui molte, troppe donne sono vittime.

Cogliamo allora il clamore di una news così rilevante per invitare ad una riflessione necessaria.

Dobbiamo richiamare alla attenzione di tutti un necessario intervento culturale e giuridico che cambi la sensibilità sociale e del legislatore sul concetto di violenza.

Il ragionamento è di per se molto semplice.

È difficile per una donna, che subisce una violenza fisica, addirittura una violenza sessuale anche di gruppo, vedere i propri aggressori pagare per le loro colpe. 

Figuriamoci se tale violenza si sposta sul piano psicologico!

Eppure le testimonianze da noi raccolte, raccontano di numerose donne che vivono uno stato di prostrazione psicologica conseguente a continue violenze fatte da apprezzamenti negativi, sulla loro estetica, su difetti reali o inventati, sulle loro capacità dialettiche e relazionali, sulle “prestazioni” sessuali.

Una violenza psicologica continua che spesso è accompagnata da una “sudditanza” economica.

Una violenza continua e nascosta che non lascia segni visibili, che non lascia tumefazioni al volto ma che inesorabilmente lacera dall’interno la propria sensibilità ed equilibrio mentale. Corrode. Piano piano. Perché permea e si infiltra provocando, spesso, nelle vittime una consapevolezza inversa di autoconvincimento che in effetti…abbia ragione lui. Una distruzione della propria autostima ed arrivare a credere che siamo quella nullità che ci si vuole far credere.

Un “bullismo” che spesso si consuma nel silenzio delle mura domestiche.

Un “bullismo” che non troviamo tra le notizie dei media e che non trova ascolto ei tribunali.

Grazie a Will vogliamo cogliere l’occasione per dare voce alle vittime di questo bullismo, alle loro storie, perché siamo certi che sul piano culturale, sociale e legislativo questa violenza non debba essere dimenticata, non debba essere relegata a “fatti di minor conto”.

E’ violenza. Anche questa è violenza. Vigliacca e dolorosa.

Ed a questa violenza, a tutte le violenze, che anche noi vogliamo dare “Uno schiaffo da Oscar!”

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