Siamo ancora a parlare di Edilizia convenzionata

Siamo ancora a parlare di EDILIZA CONVENZIONATA.

E ne parleremo ancora. Perché interessa 250.000 famiglie nella città di Roma. Perché dal 2015 una giungla di norme, leggi, delibere, determine hanno tolto il sonno alle famiglie.

Perché i tempi per la lavorazione delle pratiche di affrancazione sfiorano i 300 giorno e quelle della trasformazione richiedono anni, mentre la norma prevede che l’espletamento delle pratiche dovrebbe avvenire in 90 giorni.

Perché quando si pensava che finalmente si potesse iniziare a sperare che tutto fosse risolto, si è tornati a dover temere il peggio.

Ma facciamo ordine e proviamo a vedere alcuni dei fatti più rilevanti accaduti in questi ultimi due anni.

Nel novembre 2020 quando il governo emana il decreto ministeriale 151/2020 (cd decreto Gualtieri)  che, senza dubbio, segnava un punto di svolta nelle preoccupazioni dei cittadini.

Dopo appena 1 anno Gualtieri veniva eletto Sindaco di Roma e tra i primi atti della sua giunta veniva promulgata la Delibera sulle affrancazioni (cd Delibera Veloccia).

Nel frattempo la legge 108/2021 regolamentava le modalità di trasformazione ed inseriva un limite massimo di imposta di 5.000 € fino a 125 mq e di 10.000€ sopra ai 125 mq.

Ecco. Finalmente un poco di chiarezza per i cittadini romani.

E quindi centinaia di cittadini hanno iniziato a predisporre la documentazione e a depositare le domande alla amministrazione comunale. Poi una doccia gelata, prima scongiurata poi consumata.

Nasce il tentativo di inserire un emendamento nella legge recante misure straordinarie per contrastare gli effetti economici della crisi ucraina lo scorso maggio.

Anche noi ci siamo mobilitati ed abbiamo scritto una lettera aperta al Sindaco Gualtieri

Questo emendamento è stato bocciato.

A distanza di poco più di un mese nell’ambito del c.d.  “Decreto  Ucraina”, venivano proposti altri due emendamenti simili tra loro. Uno veniva bocciato mentre l’altro “sfuggiva” all’attenzione della commissione e veniva proposto e votato nell’ambito delle “fiducia”.

È così che il 21 maggio 2022 veniva approvato un emendamento che toglieva dalla legge 108/2021 il tetto di 5.000 e 10.000 euro.

Togliere questo limite produce di fatto incertezza circa l’importo che dovrà essere corrisposto dal cittadino, in una sovrapposizione di atti amministrativi che spesso si rincorrono tra loro. 

Al momento restano per ora solo tre certezze:

1. Grazie ad un emendamento presentato lo scorso giugno,   si è resa esplicita la non  retroattività della norma e pertanto tutte le domande presentate entro il 21 maggio 2022 verranno trattate dall’amministrazione secondo i dettami previsti. Quindi rimangono validi i tetti massimi di importo di 5.000 e 10.000, sia per l’imposta della trasformazione che per quella dell’affrancazione per tutte le domande inviate entro tale data.

2. La legge 388/2021 ha ribadito ed esplicitato un concetto giuridico di base “la Pubblica Amministrazione deve calcolare l’esatto ammontate corrisposto e solo quello potrà essere richiesto al cittadino. Non di più. Semplicemente perché la pubblica Amministrazione non può speculare. Non di meno. In assenza di una specifica norma che lo permette. 

3. Noi di CONSUMATORI SOLIDALI  abbiamo già elaborato una proposta tecnico-giuridica. Stiamo continuando a cercare risposte adeguate dalla Amministrazione Capitolina. Attività sulle quali vi relazioneremo nel dettaglio. Per ora abbiamo riscontrato una apertura sostanziale a voler risolvere il problema. 

Speriamo che ci sia un concreto passaggio dalle parole ai fatti.

Noi su questo, come sempre, saremo vigili, nell’interesse della tutela dei Diritti come Valore Sociale.

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