NEIL AMSTRONG

Dieci anni or sono, il 25 Agosto del 2012, moriva Neil Amstrong, il primo uomo a scendere sulla luna.

Era l’alba del 20 luglio 1969, alle 4.37 ora italiana, ed anche io che avevo appena cinque anni, ero a casa dei nonni radunati con zii e cugini per assistere alle immagini che venivano trasmesse rigorosamente in bianco e nero nei televisori a valvole che funzionavano più facilmente sbattendo fortemente il palmo della mano sulla scocca laterale.

Tutti riuniti ed in trepidante attesa di un evento storico rivoluzionario.

Un uomo sarebbe uscito dalla navicella spaziale, la Apollo 11, per mettere per primo il piede sulla luna.

Gli occhi verso il cielo, l’infinito, l’ignoto, la luna.

Quel satellite che illumina le nostre notti, che è stato ispirazione in ogni arte, divinità per i popoli, guida per i naviganti. 

Ed ora, ad un tratto l’impatto. L’impronta di un umano segna il suolo lunare.

Cento anni prima, Jules Verne, immaginava un cannone gigante che sparava un proiettile che potesse viaggiare “dalla terra alla luna”, e prima di lui Edgard Allan Poe, faceva fuggire ai creditori il suo personaggio che si rifugiava sulla luna.

Ed i versi del Leopardi Alla Luna raccontano questa amicizia, questa confidenza tra il poeta e “lei”. 

Ma torniamo allo stupore. 

Quel momento ha rappresentato solo un inizio che ha mosso le donne e gli uomini a spingersi sempre più in là nell’universo.

Ed è così che nel 2014 – 2015 Samantha Cristoforetti è stata la prima donna italiana a volare nello spazio dove è rimasta per 199 giorni. Nel 2022, di nuovo a bordo di una navicella spaziale, con immagini nitide ed a colori, ha dialogato con il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Seicento milioni di persone rimasero incollate davanti alla TV per vedere lo sbarco sulla luna. 

Ora, il 12 Luglio 2022, la NASA grazie al telescopio WEB ha potuto offrire al mondo delle immagine straordinarie, che per la loro bellezza ed il loro significato tolgono il fiato.

L’alba dell’Universo. 

Quell’infinito a cui si rivolge il nostro sguardo, quello stupore che accoglie i nostri pensieri.

Perché quando Neil Amstrong ha messo il suo piede sulla luna ha proiettato l’umanità verso l’universo.