MADRE TERESA DI CALCUTTA

Il 5 Settembre del 1997, 25 anni fa, moriva una donna, una piccola donna, che con il suo esempio ha tracciato un solco nel cuore di tante, tantissime persone in tutto il mondo.

Nata a Skopje nel 1910, è morta tra la sua gente. I poveri, gli ammalati. Anziani, donne, bambini. Sempre vicina ai più deboli, ai più sfortunati.

Quella donna era Madre Teresa di Calcutta.

Una suora cattolica, che è stata amata da tutti, cristiani e laici, religiosi – di tutte le religioni –  o agnostici.

Una piccola donna che parlava di pace, di amore, di solidarietà. Ma non parlava soltanto. Prima le opere. 

Non diceva agli altri cosa fare, semplicemente raccontava quello che faceva lei. E chi ascoltava poteva decidere se accogliere o meno quel messaggio, quell’esempio.

Con semplicità, con coraggio, con libertà.

Non necessariamente dovendo stravolgere la propria vita, ma semplicemente vivendo la propria esperienza umana guardando da una diversa prospettiva, portando la propria “goccia di acqua per riempire un oceano”.

Ho avuto la fortuna di ascoltarla e di vederla da vicino

 Il Primo Ministro Pakistano Nawaz Sharif disse:  “un raro e unico individuo che ha vissuto a lungo per più alti scopi. La sua lunga vita di devozione alla cura dei poveri, dei malati e degli svantaggiati è stata uno dei più grandi esempi di servizio alla nostra umanità.”

A luglio abbiamo ricordato Borsellino, ad agosto Neil Amstrong  nell’anniversario della loro morte.

Madre Teresa di Calcutta con il suo messaggio di solidarietà ci coinvolge direttamente.

Perché noi siamo certi che la nostra attività ha radice nella solidarietà di tutti i nostri dirigenti, professionisti convenzionati, iscritti, amici e simpatizzanti.

Solidali nella tutela dei diritti, perché un diritto è tale di per sé e non solo quando viene calpestato il mio.

Ed è in questa nostra specificità di tutela dei diritti dei consumatori, di tutela dei consumatori, che riteniamo si possa e si debba promuovere una cultura della solidarietà.

Una cultura che sia in grado di poter portare una goccia ciascuno, per poter riempire l’oceano.